
Punti di vista:Blueprint
Blueprint, nel bando vincoli troppo rigidi
“Bello e fattibile”, recita lo slogan che accompagna il bando internazionale del Comune per il concorso di idee sul Blueprint. Che il progetto di Renzo Piano sia affascinante e suggestivo, nessun dubbio. Ma è sulla fattibilità dell’opera, così come tratteggiata negli elementi-cardine indicati nel bando, che qualche perplessità emerge sotto il profilo strettamente tecnico. Vediamone alcuni. Primo: il Palasport e il Padiglione blu di Jean Nouvel diventeranno, di fatto, “isole” circondate dal mare. Con tutti i problemi di accessibilità e di sicurezza che questo comporta. Come sarà possibile in futuro autorizzare grandi manifestazioni fieristiche in strutture da cui non è agevole l’evacuazione in caso di emergenza? Come conciliare, poi, la presenza degli abitanti del futuro nuovo complesso con la grande affluenza ad esempio in occasione di un Salone Nautico?
Con problemi di questo tipo gli addetti ai lavori che partecipano al concorso si scontrano cercando di tradurre in realtà il “disegno blu” di Renzo Piano. Un concorso di idee su un’idea già ben delineata. Il bando fissa dei “paletti”, a mio parere, troppo rigidi: poco spazio viene concesso alla creatività dei progettisti. Chiamati a pianificare la nascita di un grande insediamento residenziale, commerciale, sportivo e turistico in un’area gravata da vincoli oggettivi di spazio e da rigide prescrizioni urbanistiche.
Dove realizzare i parcheggi per gli appartamenti che si affacceranno sui canali navigabili? Una possibile soluzione è creare parcheggi interrati (sott’acqua) i cui costi, però, sono piuttosto elevati. Ma quelli situati sull’isola attorno al Padiglione Blu come saranno raggiungibili? E dove collocare i parcheggi per i visitatori delle manifestazioni se, come pare, piazzale Kennedy sarà trasformato in un parco urbano? Bisogna, inoltre, ricavare 10 mila metri quadrati di spazi commerciali e uffici, 40 mila di superficie abitabile e altri 10 mila di ricettivo: anche in questo caso non sarà facile farci stare tutto garantendo, sempre, altissimi livelli di vivibilità e qualità estetica. A questo proposito, va ricordato che il primo tratto della Sopraelevata, alla Foce, sarà demolito: in pratica si avrà una strada a scorrimento veloce alla spalle delle abitazioni di lusso che avranno sul retro, a monte oltre la strada, il muraglione di corso Saffi. Ai progettisti di tutto il mondo l’ardua progettazione.
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